Psicoterapia cognitiva in età evolutiva?

Risulta particolarmente importante in ambito evolutivo dare la precedenza alla prevenzione al fine di intervenire prima che l’eventuale disagio psicologico si possa stabilire e cronicizzate come psicopatologia.

La prevenzione primaria ha lo scopo di migliorare l’ambiente di vita del bambino per impedire la comparsa di turbe; la prevenzione secondaria consiste nell’individuare il più precocemente possibile delle turbe al fine di evitare che si strutturino in modalità patologiche; la prevenzione terziaria che tenta di evitare o attenuare le sequele o le complicazioni di uno stato patologico già in atto.

Per quanto riguarda la terapia, sicuramente le precauzioni da prendere sono di certo maggiori rispetto ad un paziente adulto, dal momento che il bambino, soprattutto se piccolo è ancora in fase di crescita e non ha più difficoltà nell’utilizzare gli strumenti cognitivi che dovrebbe avere un adulto per riorganizzare il suo sistema di scopi e credenze.

Spesso va considerato che molte condotte apparentemente sintomatiche espresse da un bambino sono del tutto transitorie e possono essere forme di protesta e di reazione a condizioni esterne sfavorevoli e quindi essere in effetti forme del tutto sane.

Così come non è detto che l’assenza di un qualunque comportamento che preoccupa l’ambiente sia segno di buona salute: pensiamo all’assenza dell’angoscia dell’estraneo, l’assenza di ogni preforma di comportamento fobico o ritualistico nella prima infanzia, l’assenza di ogni condotta di protesta durante la fase adolescenziale.

Anzitutto, va effettuata un assessment rigoroso e preciso, che deve prendere in considerazione il sintomo del bambino o dell’adolescente all’interno del contesto di cui il bambino fa parte, poiché non è possibile svincolare il piccolo dall’unità familiare in cui cresce e che contribuisce in gran parte all’andamento del suo sviluppo psichico.

Sicuramente gli interventi per l’età evolutiva rappresentano un utilissimo strumento per intervenire il più precocemente possibile su sintomatologie che potrebbero aggravarsi e cronicizzarsi sempre più con la crescita.


Articolo a cura della
Dr.ssa Mariella Spilabotte
Psicologa e Psicoterapeuta a Frosinone

Dr.ssa Mariella Spilabotte

Psicologa e Psicoterapeuta a Frosinone
P.I. 2389810603
Iscritta all’Albo Professionale degli Psicologi della regione Lazio n. 6739
Laureata in Psicologia

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