Che cos’è, come funziona e come si cura
La fobia sociale, nota anche come disturbo d’ansia sociale, è inserita tra i disturbi d’ansia del DSM-V.
La definizione di fobia sociale ci dice che si tratta di un disturbo che nasce dalla paura o ansia di situazioni sociali. Ad esempio, per molti soggetti che soffrono di fobia sociale il parlare in pubblico è causa di un fortissimo stato d’ansia.
Sono molteplici le cause del disturbo d’ansia sociale ed è interessante delinearne le caratteristiche per poi individuare quelli che possono essere i rimedi che, nella maggior parte dei casi, prevedono psicoterapia e terapia farmacologica quando necessario.
Alla base della fobia sociale c’è la paura di essere osservati dalle altre persone. Per questo motivo le attività in pubblico ma anche le situazioni in cui si ritrovano molte persone vengono avvertite dai soggetti affetti da fobia sociale come eventi da cui scaturisce una forte ansia.
La paura è quella di essere giudicati negativamente dagli altri. Chi ha un disturbo d’ansia sociale ha spesso un’immagine distorta di sé. Proprio questo spinge a ridurre al minimo la vita sociale cercando di evitare gli eventi pubblici e tutto quello che potrebbe essere fatto con altre persone.
Chi soffre di fobia sociale vive in un costante stato di ansia che molto spesso insorge settimane prima di un evento, con enormi ripercussioni sulla salute e sull’equilibrio di quest’ultimo.
Queste reazioni emotive intense sono supportate dalla paura di essere giudicati male, di essere noiosi o troppo deboli.
Di certo parlare in pubblico è la fobia sociale più diffusa ma non l’unica. C’è chi, ad esempio, ha la fobia di mangiare in pubblico e chi non riesce a stare in mezzo agli altri.
Per chi soffre di un disturbo di questo tipo qualsiasi nuova situazione sociale può innescare la reazione.
La fobia sociale è molto più diffusa di quello che si potrebbe immaginare.
Una percentuale compresa tra il 7 e il 13% della popolazione potrebbe aver sperimentato nella sua vita dei sintomi collegati a questo disturbo d’ansia. Spesso la fobia sociale si presenta in contemporanea ad altri disturbi psichiatrici.
A differenza di altri disturbi, però, la fobia sociale esordisce spesso nella prima adolescenza e tende a colpire soprattutto le ragazze.
Naturalmente porta con sé un peggioramento delle condizioni di vita e delle relazioni del soggetto che ne soffre.
Nel DSM-V sono presenti i sintomi che portano a parlare di fobia d’ansia. In primo luogo è necessario che la reazione fobica sia presente da almeno 6 mesi e soprattutto che sia intensa e non proporzionata.
Tutto questo porta con sé un progressivo ma inesorabile peggioramento del soggetto che inizia ad avere dei comportamenti che tendono a evitare il pubblico. Questo è senza dubbio il sintomo principale da monitorare.
A questo punto è anche utile ricordare che nel DSM-V ci sono due tipologie di fobia sociale.
In un primo caso si parla di disturbo d’ansia sociale connesso alle performance e in un secondo caso di puro e semplice disturbo d’ansia sociale.
Spesso il disturbo connesso alle performance si riscontra in chi fa dei lavori esposti al pubblico. Negli altri casi, quando l’ansia si fa presente e pressante anche in tutti gli altri contesti sociali, si parla di fobia sociale generalizzata.
La cura della fobia sociale prevede spesso un percorso psicoterapeutico da legare a una cura farmacologica mirata.
In questo caso le psicoterapie che funzionano meglio sono quelle di tipo cognitivo-comportamentale che, come detto, possono essere connesse anche con delle cure farmacologiche quando richiesto.
Molto utile risulta anche l’approccio che prevede l’esposizione graduale del soggetto a quelle che sono le situazioni temute e i contesti sociali che fanno scaturire la fobia sociale.
Articolo a cura della
Dr.ssa Mariella Spilabotte
Psicologa e Psicoterapeuta a Frosinone
Psicologa e Psicoterapeuta a Frosinone
P.I. 2389810603
Iscritta all’Albo Professionale degli Psicologi della regione Lazio n. 6739
Laureata in Psicologia